Accessibilità dei siti web: il tuo business è pronto alla normativa europea?
Per un web inclusivo, inizia adesso
Ne avrai sentito parlare: da giugno 2025 l’accessibilità dei siti web non è più una scelta, ma un obbligo.
L’European Accessibility Act impone a tutte le aziende che offrono servizi digitali nell’UE di rendere i propri siti e piattaforme utilizzabili anche da persone con disabilità.
Un cambiamento radicale che riguarderà praticamente tutti i business digitali, non solo la Pubblica Amministrazione.
Accessibilità web e digitale: di cosa parliamo?
Parliamo di rendere un sito navigabile e comprensibile anche per chi ha disabilità visive, uditive, motorie o cognitive.
Non si tratta solo di aggiungere un “plugin per gli ipovedenti”, ma di ripensare esperienza, contenuto e codice secondo le linee guida WCAG (Web Content Accessibility Guidelines).
Alcuni esempi:
- Testi alternativi per immagini e video;
- Struttura semantica chiara del codice HTML;
- Contrasto colori adeguato;
- Navigazione accessibile da tastiera;
- Compatibilità con screen reader;
- Coerenza nei moduli, nei pulsanti e nei contenuti.
Cosa impone la normativa europea per i siti web?
A partire dal 28 giugno 2025 è obbligatorio che i nuovi siti web (inclusi quelli creati ex novo, migrazioni di siti esistenti o grandi redesign) siano conformi agli standard di accessibilità.
Ciò includerà quindi:
- Enti pubblici (già vincolati dalla Legge Stanca e dalla Direttiva 2016/2102);
- Aziende private con fatturato superiore ai 500 milioni di euro;
- Tutte le altre imprese (tranne le microimprese) che offrono prodotti e servizi digitali al pubblico.
Questo significa che la maggior parte dei siti aziendali sarà tenuta a rispettare gli standard di accessibilità, con obbligo di pubblicare una Dichiarazione di Accessibilità e offrire agli utenti canali per segnalare eventuali barriere.
Per i siti già online, invece, è previsto un periodo di transizione: dovranno adeguarsi entro il 2030.
Cosa rischia chi non si adegua all’Accessibility Act
I rischi sono concreti:
- Sanzioni economiche (fino a 40.000 € o al 5% del fatturato);
- Contenziosi da parte degli utenti esclusi;
- Danni reputazionali e perdita di credibilità sul mercato;
- Esclusione da bandi e gare pubbliche;
- Mancato accesso a una parte del pubblico (15% della popolazione mondiale vive con una disabilità).
Cosa dovrebbe fare oggi un'azienda?
Non aspettare troppo: l’adeguamento richiede tempo, analisi e spesso una revisione tecnica e contenutistica non banale.
I passi consigliati:
- Verificare lo stato attuale del sito attraverso un audit tecnico e UX;
- Identificare le aree critiche rispetto alle WCAG;
- Pianificare gli interventi con il supporto di sviluppatori e designer accessibili;
- Pubblicare la Dichiarazione di Accessibilità;
- In caso serva, attivare una certificazione esterna.
Come possiamo aiutarti?
In RichClicks non offriamo certificazioni, ma possiamo essere il tuo primo punto di riferimento per capire come muoverti.
In partnership con Yeah - Impresa Sociale, realtà leader in accessibilità digitale, ti aiutiamo a:
- Analizzare lo stato attuale del sito, con un audit tecnico e UX secondo le linee guida WCAG;
- Definire le priorità di intervento, per evitare sanzioni e ottimizzare l’esperienza utente;
- Affiancare i tuoi team interni o l’agenzia di sviluppo, se serve supporto nell’implementazione;
- Prepararti al confronto con enti certificatori, nel caso tu voglia (o debba) certificarti.
Il nostro ruolo è consulenziale e operativo, non burocratico: ti aiutiamo a capire cosa fare, come farlo e con chi farlo.
Accessibilità digitale: le domande più frequenti
Vuoi saperne ancora di più su come funziona davvero l’accessibilità digitale?
Abbiamo raccolto le risposte alle domande più frequenti per darti ulteriore chiarezza e aiutarti a muoverti con sicurezza verso la conformità.
Sono obbligato a rendere accessibile il mio sito?
Sì, se non sei una microimpresa (meno di 10 dipendenti o 2M€ di fatturato), dovrai adeguarti da giugno 2025.
Il mio sito è già conforme?
Solo un test professionale può dirlo. Ti aiutiamo a scoprirlo, prima di muoverti inutilmente.
Cosa cambia rispetto al passato?
La normativa sarà più ampia e coinvolgerà molte più aziende rispetto al passato. Le sanzioni saranno reali.
Quanto tempo serve per adeguarsi?
Dipende da com’è fatto oggi il sito. In media, servono circa 2-4 mesi per audit, pianificazione e interventi.
Devo per forza certificarmi?
No, non è obbligatorio. Ma in certi casi è utile o richiesto (es. in gare pubbliche). Noi possiamo prepararti, poi se serve ti mettiamo in contatto con Yeah per la certificazione.
Agisci adesso per l’Accessibilità Digitale
L’accessibilità digitale non è più un’opzione: è una responsabilità, ed anche un’opportunità per migliorare l’esperienza online e posizionarsi come brand inclusivo e innovativo.
Inizia ora: più aspetti, più difficile sarà adeguarsi in tempo.
Vuoi sapere se il tuo sito è conforme?
Contattaci: ti offriremo una prima valutazione per aiutarti a capire da dove partire.