Cosa ci ha detto il Black Friday 2025? I dati chiave

Il Black Friday 2025 e il successivo Cyber Monday si sono chiusi con numeri record per l’e‑commerce globale, confermando la crescita costante del commercio digitale anche in contesti economici incerti.

Shopify parla di 14,6 miliardi di dollari di vendite globali da parte dei commercianti, con un aumento del 27% rispetto al 2024.

Oltre 81 milioni di consumatori in tutto il mondo hanno acquistato da marchi che utilizzano la piattaforma.

Per chi vende online, questi risultati non rappresentano semplicemente cifre da mostrare, ma una chiara indicazione che il modello “digitale + esperienze + comodità” continua a funzionare.

Gli utenti premiano chi sa offrire non solo prodotti, ma anche un percorso di acquisto fluido, intuitivo e coinvolgente, dimostrando che l’innovazione nell’e‑commerce e la capacità di adattarsi alle nuove esigenze dei consumatori restano leve vincenti.

Vendite globali in crescita: i numeri che contano per l'e-commerce

Le piattaforme e-commerce hanno evidenziato un altro aspetto interessante: la qualità delle transazioni.

Shopify ha registrato un incremento significativo non solo in termini di volumi, ma soprattutto nella stabilità del tasso di conversione durante tutto il weekend, segno che gli utenti entravano negli store già predisposti all’acquisto.

Il dato più rilevante riguarda il comportamento degli shopper: il numero complessivo di utenti attivi nel weekend è aumentato, ma ciò che colpisce è la maggiore propensione a finalizzare e un carrello medio che si mantiene su livelli alti.

È un’indicazione chiara che il Black Friday non viene più percepito come “svendita a tempo”, ma come un momento affidabile per chi compra online prodotti selezionati, spesso premium.

Questo shift racconta più del semplice successo di un weekend: segnala una fiducia crescente nell’esperienza d’acquisto digitale e un pubblico globale che sceglie piattaforme come Shopify non per il prezzo più basso possibile, ma per convenienza, affidabilità e assortimento.

Il profilo dell’acquirente digitale: selettivo e orientato al valore

Le categorie più performanti sul globale (e potenzialmente anche su mercati europei) sono state cosmetica, abbigliamento (tops & pants), activewear, fitness e nutrition.

Questa tendenza suggerisce che il consumatore post‑2025 non cerca solo prezzo basso, ma prodotti con valore percepito: utilità, stile, benessere o lifestyle.

In parallelo, l’adozione di strumenti digitali per facilitare l’acquisto: checkout rapido, pagamenti semplificati, esperienza fluida.

Questo sembra essere diventato un elemento chiave del successo: Shopify dichiara un forte aumento degli ordini tramite il suo sistema proprietario Shop Pay.

Check‑out fluido, cross-border e opportunità globali

Un aspetto da non sottovalutare: circa il 16% degli ordini globali durante BFCM sono stati cross‑border, cioè con spedizioni internazionali.

Questo è un segnale importante: anche brand piccoli o medi, se strutturati per e‑commerce, possono guardare oltre i confini del proprio paese.

Ampliare il mercato, adottare logistica e comunicazione internazionale, migliorare checkout e spedizioni può trasformare una nicchia locale in un pubblico globale.

Cosa cambia per chi vende dall’Italia

Anche se i dati più solidi arrivano da mercati globali, l’ondata 2025 offre un modello da seguire per chi ha un e‑commerce in Italia o Europa:

  • Puntare su qualità, categorizzazioni di prodotto orientate al valore reale (moda, wellness, cura personale, fitness, lifestyle) più che su sconti drastici.
  • Ottimizzare user experience, checkout, logistica, opzioni di pagamento agevoli, perché la comodità è ormai parte integrante dell’offerta.
  • Valutare l’internazionalizzazione: con strumenti digitali e piattaforme globali, il mercato può estendersi senza grandi infrastrutture fisiche.
  • Considerare il brand positioning e la narrazione del valore come leva strategica: qualità, estetica e identità possono essere più efficaci di ribassi profondi.

Il Black Friday 2025 come test per il futuro dell’e‑commerce

Il Black Friday‑Cyber Monday 2025 dimostra che l’e‑commerce non è fenomeno passeggero: è in evoluzione.

Le vendite record di piattaforme globali, il carrello medio non banale, la domanda per categorie orientate al valore, e l’importanza della user experience segnalano che il mercato online resta fertile.

Per chi gestisce un e‑commerce la lezione è chiara: non basta offrire sconti. Serve puntare su un modello sostenibile, su qualità, comodità, identità del brand, e su una visione internazionale.

Se il 2025 è stato il test, il 2026 può essere l’anno della maturità.

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